4 dic 2018

Il chiaroscuro di un tempo che fu.

Mi sto preparando per delle commissioni, oggi vi è un sole pallido appena sorridente e, mentre scelgo cosa indossare, mi accompagna la musica di questo posto, dimenticato? non certo da me, dentro vi sono foto parole e musica in armonia.

26 nov 2018

L'autunno è finito.
Questo è un periodo che ho sempre temuto.
L'estate viene sepolta in modo triste con i giorni di luce breve, il cielo grigio e l'umidità che inonda le ossa.
Mi arrendo al fascino delle foglie morte e della pioggia. Io "chiocciola", se posso dirlo! Guardo l'acqua cadere da dietro i vetri,  e sogno di mettermi gli stivali e camminare nella foresta..
Ovviamente non faccio nulla, la pioggia mi ricorda amorevoli versi, e mi bagna ugualmente!
Oggi avevo tre luoghi da vedere, ma ho disdetto, ho perso gli entusiasmi, quanto lontana da quella signora che raccoglieva il nuovo a piene mani facendolo suo.
Ieri ho disegnato dei mandala, trovo che il colore e la ripetitività degli spazi, sono una forma di serena concentrazione che però non esclude il volo del pensiero, che è rivolto, in senso lato, al passato, che mi piace tantissimo, adesso più del misterioso futuro.
Ho anche riesumato i miei pastelli, i miei inchiostri, i miei dipinti e i miei pennelli. ho iniziato ritratti immaginari , timidi, seducenti, confidenti, eleganti, ecc. Disegnare è un'attività che si adatta bene al grigiore.
E poi ... trovo il mio blog. Stava prendendo polvere, è pericoloso, dovevo agire!


16 nov 2018

Il piacere di pensare

In giro per blog leggo fiumi di parole e lunghissime disquisizioni su scrittura, poesia e il il web, il fine e i perché, ma anche l’utilità dell’inutilità di questa grande piazza aperta a tutti. Quando iniziai, soprattutto per curiosità e gioco, ignara di tutto, dei social e della navigazione, non scrivevo da decenni.
Il bisogno di scrittura era legato ai tempi dell’adolescenza, quando, sorpresa e stupita provavo emozioni e sentimenti nuovi, quando una poesia mi coinvolgeva a tal punto da far scaturire il desiderio di emulazione o quando le mie rabbie e ribellioni trovavano sfogo nella penna.
Dopo gli anni delle superiori e universitari anche se confortati dalle lodi, la mia scelta si allontanò dal campo letterario e mi tuffai a capofitto nel lavoro, ma non demordevo dalle lunghe letture notturne. Leggevo e leggo di tutto ma sono convinta che per scrivere, per scrivere bene intendo, ci debba essere una forte motivazione interiore, un interesse, un desiderio, un ideale, allora come in un raptus,  di getto e in maniera fluida si scrivono verità profonde, anche se non si riesce a trasmettere l’idea nata e sfuggita in un lampo.
Nei primi tempi scrivevo con entusiasmo, ora rileggo vecchi post e stupisco di me stessa, mi piace cosa scrivevo e non mi riconosco.
Rimane la lettura il mio interesse ma in questo grande mare non trovo nulla o quasi, leggo e rileggo dei post osannati, nella speranza di provare il piacere dichiarato da altri.
Il web non è stato buono con me, oggi ho attivato la moderazione, sono così sola e defilata,  ma solitudine, come scrissi tempo fa non vuol dire isolamento, e anche se commento poco, se non scrivo quasi più , perché sono ancora ingombrante?
 Una frase non mia ho davanti agli occhi:
"commentare con lucidità e essere crocefisso sull'altare del ridicolo condiviso con altri”. 
E il male ritorna al pensiero del ludibrio a cui fui esposta.
C’è un gigante della scrittura nel web, un blogger con il dono dell’armonia della bellezza, capace di una logica discorsiva stringente, e come tutti i geni, si fa perdonare la follia di spezzare, assemblare, modificare per poi ricomporre brani che in simbiosi con immagini e musica non ci si stanca mai di rileggere e scoprirne nuove pieghe.
Io godo ancora della sua lettura, e voi che arrivate da me, come segugi, sappiate che nulla dovete temere, io non sono brava a scrivere,non sono stimata ne tanto meno una pericolosa rivale.

E comunque grazie delle visite e delle mail, vuol dire che la mia attenzione è ben riposta.

STREGHE

Streghe, era così il titolo di un libro della Gruber del 2008.
Non credo di avere molto in comune con la Strega Gruber, lei austriaca nell’anima, dura e decisa avvolta da femminilità dolce e gelida, io Strega Gingi araba e normanna, dolcemente pigra sempre persa dietro la bellezza, per nulla concreta, avevo raggiunto i miei traguardi con passione ed amore.Poi un uomo me li rubò.
Libere di decidere del proprio corpo, capaci di mantenersi, brave ad amare ma anche a stare da sole.
Così sono o vorrebbero essere le donne d’oggi. 
Le loro simili nel cinquecento venivano bruciate come streghe.
E trent’anni fa hanno invaso le piazze d’Italia proprio al grido “le streghe sono tornate” reclamando parità, divorzio aborto.
Oggi i roghi sono spenti e sono sfumati i riti dei cortei, ma ci sono ancora diritti da chiedere e non si è smosso quasi nulla nella mentalità del “maschio potere”, per cui una ragazza si stupra ed una donna matura si violenta psicologicamente, usando mezzi prepotenti ed illegali, e subiscono quella complicità maschile che le sciocche donne non posseggono nel loro DNA.
La strega a me più simpatica è l'ultima in ordine di tempo, Barbara Zdunk mandata al rogo nel 1811.
Barbara era polacca ed aveva quarantadue anni quando il suo villaggio fu devastato da un incendio gigantesco e fu accusata di aver causato il disastro oltre che, come migliaia di donne prima di lei, di essere posseduta dal demonio ed di avere oscuri e maligni poteri.
Oggi non interessa sapere se fu giustiziata per stregoneria o perché incendiaria, ma mi incuriosisce il suo stato civile: single e con un fidanzato molto più giovane.
Una strega moderna o una strega senza tempo?
Nel XVI secolo la caccia alle streghe fece circa 50.000 vittime , quelle ufficiali, ma probabilmente sono molte più del doppio, dato che gli atti dei processi finivano sul rogo, insieme alle condannate.
Uno dei grandi eccidi silenziosi della storia, una persecuzione dalla forte dimensione sessuale.
Secondo gli inquisitori le streghe avevano il potere di ammaliare gli uomini, di renderli pazzi d'amore o , al contrario, impotenti.
Erano sospettate di preparare pozioni magiche per abortire, di conoscere elisir per evitare gravidanze, e di fornire in gran segreto erbe contraccettive.
Le streghe di adesso che ce l'hanno fatta, da Rita Levi Montalcino a Rossana Rossanda o alla Litizzetto hanno storie di personali emancipazioni, sfide, lacrime, sacrifici e trionfi e di contro ci sono gli uomini che fanno da contrappunto con il timbro profondo del potere.
Chi sono le streghe di oggi, come si riconoscono?
Sono le donne indipendenti, che amano stare da sole che non chiedono e se frequentano lo fanno fra loro single e libere, insomma sono molte metropolitane di oggi.
Io mi sento una vera strega, capace di stare da sola e senza frequentare per mesi interi, libera nei pensieri nella mente, al di fuori da qualsiasi bisogno, anche materiale, e quando la mia libertà grida al mondo il suo esistere, parto, vado, vado lontano, non dai figli, non da parenti, ma attirata dal non conosciuto.
Alla strega Gingi è successo un fatto unico, per paura che lei incarni la donna libera, capace di decidere del proprio corpo, e di vivere senza bisogno di un uomo accanto? Fino al XIX secolo è stata la brutale eliminazione fisica a ricordare chi sono i padroni.
Oggi, ci sono altri metodi. Si fanno le ordinanze di sgombro ad una privata senza che ci siano sismi, frane o alluvioni.
E quelle donne che sono al potere, ad amministrare e deliberare, non hanno nessuna santa indignazione nel costatare violenze e soprusi ?
Sono la strega eccomi qua
mi hanno bruciata tanti anni fa
mi hanno bruciata i preti di allora
perché volevo decider da sola

Donne incontriamoci, insieme possiamo
cambiare la vita se ci organizziamo
i nostri problemi non son personali
ma sono tutti problemi sociali.

Anche adesso mi hanno bruciato, insieme alle mie cose... anche adesso chi sa che questa Strega, non ha fatto mai male, e mai ne farà ad alcuno, (scusandosi se inconsapevolmente è successo) chi conosce la sua indole, e sussurra in privato che non ha mai sbagliato nulla, infierisce pubblicamente... imputando ad altri questo infame modo di stare in rete.





15 nov 2018

Quelli che restano

Sono rientrata ieri sera e ho portato in questo luogo pietroso e freddo l’odore del mare di Catania, e negli occhi la luce dolce dell’imbrunire. Giorni come solo “quella Catania” sa avere, e appare un inebriante autunno che adesso mi piace al pari dell’estate.
Sto per ritornare nei luoghi dei tempi felici e rinasce l’entusiasmo, o forse no, solo un nuovo sogno. Il progetto di visionare una casa andava a braccetto con un appuntamento a seguito di una TAC fatta qualche giorno prima.
Ma avevo voglia di me e di gente di allora, e allora? niente policlinico.
Lui collaborava con me, elegantissimo, distinto, filiforme classe ed eleganza comportamentale da vendere, anche lei apparteneva a gruppo di indossatrici che preferivo e chiamavo spesso; gente nata bene… siamo andati su, in campagna, il vecchio frantoio diventato una dimora elegante e con tanto profumo di storie di famiglia, la pasta fatta con la ricotta e con le erbette appena raccolte, le analisi sociali scaturite da ricordi e frequentazioni di un tempo, parole…battute e così passano le ore e le stagioni e in questa riposante dolcezza si consuma piano piano la vita.
Ora sono qui, niente panorami di mare, nessun caldo autunno ma freddo invernale, apro la pianta della casa, qui metterò il mio tavolo, quella scrivania dell’800 del mio bisnonno, i cui cassetti, quando ero bambina, erano pieni di oggetti misteriosi, là metterò una delle librerie e sento già che dalle finestre spalancate arriverà l’aria di mare e dalla terrazza aspetterò alla luce della Luna di vedere il profilo dell’Etna.
E mentre scrivo realizzo che fra tutti i ricordi di questi giorni, negli odori del mercato, nel passo attento su quei marciapiedi mille volte calpestati, nello sguardo ai balconi della mia ultima sigaretta notturna, non vi era null'altro che una presenza virtuale.

E stamani è arrivato il video, "per te, per noi, con affetto"


2 nov 2018

Vivere le parole, per un vocabolario dell'esistenza.

Descrizione

La parola esce dall'uomo e lo penetra, lo dilata e ne spalanca gli orizzonti. Chi si sforza di abitare le parole si mette sulle tracce del mistero, lo afferra pur senza possederlo e, senza saperlo, invita altri a fare altrettanto

«Le parole non sono neutre, né lasciano mai le cose come stanno. Vivere le parole significa superare sospetti, paure e chiusure per assumere il coraggio liberante dell'incontro» - dalla Prefazione di papa Francesco

Le parole non sono inerti e passivi strumenti nelle nostre mani. Le parole hanno un'anima e vogliono essere comprese, non solo pronunciate e usate, ma vissute nel cuore, abitate. In tempi di iper-informazione, ma di cocente incomunicabilità fra le persone, urge il bisogno di penetrare e vivere più a fondo le parole, nella consapevolezza che ne stiamo perdendo il senso profondo, abituati come siamo a banalizzarle, ripeterle, ridurle, fino a scarnificarle, cioè svuotarle di concretezza, di approdo al reale, di legame con la carne e con la vita. È così che riduciamo le parole, e con esse i sentimenti, scoprendo d'improvviso di avere "anime afone", non certo prive d'istruzione, ma inconsapevoli della complessità del quotidiano. Ecco allora un ricco repertorio di 101 "parole scelte" che rivisita il lessico di ogni uomo e donna di buona volontà: destino, ragione, sentimento, limite, tempo, libertà, coerenza, gratuità, reciprocità, perdono, ascolto. La società contadina sapeva "nominare" attrezzi, alberi, piante; la nostra invece fa fatica a conservare il senso delle parole, riducendole sempre più spesso a suoni. La parola esce dall'uomo e lo penetra, lo dilata e ne spalanca gli orizzonti. Chi si sforza di abitare le parole si mette sulle tracce del mistero, lo afferra pur senza possederlo e, senza saperlo, invita altri a fare altrettanto. È una fatica ripagata, alla quale si è invitati in queste pagine.

I libri letti e quelli in programma in questo ultimo scorcio di vita sono diventati una pila infinita.La casa che è una priorità, i miei lavoretti manuali, le frequentazioni tutto vacuo e non necessario per il vero benessere ritrovato in un luogo magico, dove il mito e la leggenda ci parlano del tempio delle Sirene.

Dei fuggevoli incontri e poche parole durante il pane quotidiano, il parlare con chi non mostra scelte di vita con l'abito e quindi l'indipendenza da qualsiasi pregiudizio, e un dialogare obbiettivo libero da credi.
Scoprii durante l'ultimo pasto insieme il gesuita e lo scrittore, mi porse un salmo e il titolo di un libro non suo, lo scrittore è conosciutissimo in america, non è per  soli credenti, ma insegna ad essere attenti ed a scoprire e vedere il divino nelle cose e negli uomini
E mentre sta piovendo talmente tanto da non vedere i palazzi di fronte, si fa viva nella mente una lettura recente, che consiglio a tutti, insegnanti, politici amministratori, imprenditori e comuni casalinghe e povere pensionate come me.

30 ott 2018

Un dolcissimo ottobre.

Questo per me è un dolcissimo autunno, nonostante le "amarezze" di letture mendaci.
Nelle storie della nostra vita dovremmo trovare un posto per quegli episodi a cui non sappiamo dare una spiegazione, che sembrano accadere apparentemente senza un significato, e poi, a poco a poco o all’improvviso, ma senza esserne consapevoli, cambiano profondamente la nostra esistenza.
Questo è l'unico luogo mio, non voglio sporcarlo, esso è pulito, generoso e rispettoso come lo sono io.... i miei pensieri e le mie azioni sono di un mondo lontano e fondamentalmente opposto a quello in cui altri vorrebbero io abitassi.
Old Family Photo 1972

 E dico a me stessa, la vera novità è ciò che non invecchia, nonostante lo scorrere del tempo.
La camelia sul muschio del tempio, il violetto del monti di Kyoto, una tazza di porcellana blu,
questo dischiudersi della bellezza pura del cuore delle passioni effimere non è ciò a cui aspiriamo tutti?
E che noi, civiltà occidentali , non sappiamo raggiungere?
La contenplazione dell'eternità nel movimento stesso della vita.

Photo StregaBugiarda



Foto StregaBugiarda

27 ott 2018

Amo l'Italiano

Adesso parlo di un argomento che mi affascina: l'Italiano, non del maschio italiano, per quanto in altri tempi mi affascinava e come, ma del nostro idioma.
Scrivo in maniera disordinata, sono strafalciona, non torno indietro per mettere accenti giusti, vado di fretta e faccio errori di ripetizione e cacofonia, scrivo come parlo: dunque male. 
Ciò non esclude che in teoria io sia ferratissima, e mentre mi perdono, mi infastidisco dell'altrui disarmonia. 
Però noi italiani, più di altri popoli, parlando parlando su una base greco latina poco alla volta abbiamo saputo inserire armoniosamente e senza forzature parole di derivazione araba, francese, germanica... sviluppandone i pregi e migliorandone significati.
Le nostre sillabe, come note di musica, le abbiamo armonizzate così bene da essere l'unico popolo, fra quelli di antiche civiltà, a poter leggere e comprendere l'italiano delle origini della letteratura. 
Non può farlo un tedesco, che se si avvicina ad uno scritto coevo ai tempi di Dante si ritrova con testi dell'alto tedesco medio o l'alto tedesco antico incomprensibili, a meno che non sia un  filologo più che bravo
Ma noi siamo italiani, leggeri e "scherzerecci" anche in grammatica.. abbiamo capito che lo scrivere attiene più all'arte che alla scienza.
Abbiamo addolcito l'arcigna materia rendendo ironiche e trasgressive le  molteplici regole, allontanandoci da rigidi canoni di temi, matrici, rappresentando fonologia ballerina... principi di semantica... linguistica strutturale,  e senza bisogno di aprire un monumento come Gerhard Rohlfs , basta un testo qualsiasi di grammatica storica della lingua e dei dialetti, per capire che l'italiano è interessante, curioso, facile e contenente tanti rebus indovinelli e piccoli problemi per i quali è un piacere impegnarsi e giocarci su.
Questo impegno preso con me stessa, non sarà breve come quello del latino... e non credo che in una trilogia di post potrò essere asaustiva in ciò che mi sono prefissa di fare.
Vorrei riuscire a restituire alcune regole di grammatica italiana senza paure e senza cavilli, per chi non ha mai studiate o se le è dimenticate. Spero, con la mia memoria da elefante di ricordare e saper mettere per iscritto i giochini che facevo insieme a mia cugina Maria, nonché mia insegnante, dispiaciutissima che nel mio vagare ho lasciato in Toscana appunti di grammatica e filologia... ma vedrò di trovare un supporto, che non sia internet... perché per gli errori basto io.
E come prologo ad AMO L'ITALIANO scrivo e mi conforta a proposito dell'ultimo concetto l'opinione del Tasso nel primo canto della Gerusalemme liberata
Sai che là corre il mondo ove più versi
di sue dolcezze il lusinghier Parnaso,
e che 'l vero condito di molli versi
i più schivi allettando ha persuaso.
Così a l'egro fanciul porgiamo aspersi
di soavi licor gli orli del vaso
succhi amari ingannato intanto ei beve,
e da l'inganno suo vita riceve.

20 set 2018

Scusate la polvere

Avevo quasi dimenticato questo lungo racconto, lasciato incompleto nel 2013. Adesso mi piace postare in questo luogo l'incipit di ciò che un giorno vedrà l'ultima pagina.

 Erano giorni in cui si era chiusa la porta su un mondo nel quale il tempo e le vite di ciascuno di noi, pur nella grande malinconia del suo spegnersi, avevano ben salde radici nel passato, fatto di semplici valori, di un quotidiano di speciali abitudini e di una percezione del tempo e del suo uso lungo e morbido.
Abitavamo lontano dalla grande casa che ci vide bimbi felici, e la fretta, dovuta allo scorrere del tempo in un contesto di attività ed impegni, ci costrinse a trattare con premura e superficialità quanto era immobile da sempre, senza che mai nulla fosse stato alienato, ma su cui era stato permesso agli anni e con gli anni solo l’aggiungere.
Nella fretta di impegni, della cui vacuità mi resi conto solamente con l’età, abbiamo svuotato il piano del palazzotto; molto è stato diviso fra noi tre fratelli, altro perso, regalato e gettato e qualche cosa trasferita in custodia al piano di sotto, nei magazzini o nel garage di quella grande casa che tornai ad abitare dopo più di un trentennio, quando sentii che era tempo di riprendere il filo delle mie radici.
Uno degli scrittoi con sette cassetti zeppi di carte e documenti, era lì ad aspettare che qualcuno facesse ordine e desse la degna importanza a contratti e carte con timbri del regno delle due Sicilie, vecchie pagelle scolastiche con lo stemma del Regno d’Italia, prima, e col fascio dopo, molte foto e un piccolo cartone senza coperchio, zeppo di cartoline riposte a guisa di schedario, in attesa di essere guardate, divise e sistemate, insieme a tutte le altre della mia collezione iniziata quando ero ragazzina.
Quella porta chiusa tanto tempo prima in un mondo che adesso sa di onirico, come per incanto si è riaperta, e sono chiare le visioni di noi bimbi ad inventarci giochi con la terra in giardino, a zampettare curiosi intorno alle donne che il lunedì mattino nel vano lavanderia nel giardino procedevano al lavaggio della biancheria con in vecchi metodi della cenere e della bollitura. Ed ecco riaffiorare il ricordo delle lunghe sere attorno al braciere, con racconti fatti di risate ed ironie, con Martoglio che era il pezzo forte di una delle mie zie, mentre io crescevo curiosa e fiera delle mie radici e, avida, stavo ad ascoltare aneddoti della famiglia che vide in quel salotto tutte le sere nonne zie cugine e parenti che, pur se vicine ai novanta anni, avevano mente sveglia e nitide visioni…..


12 set 2018

Andare al Deserto

Sono tornata dal Paradiso, giorni nel silenzio e nella lettura, dalla mia stanza  Capri e i faraglioni, quando non c'era foschia, si contavano le case, e la provvidenza,sempre con me, a donarmi quello che da troppo tempo mi è stato sottratto.
Mi debbo svegliare? mi sembra tutto così sciocco e vacuo.

10 ago 2018

"Senza uscire dalla porta, conoscere il mondo! Senza guardare dalla finestra, vedere la Via del cielo! Più lontano si va, meno si conosce. Perciò il Santo conosce senza viaggiare; egli nomina le cose senza vederle; egli compie senza azione."

Tao Te Ching, XLVII

27 lug 2018

Gigi Proietti - La parola "stronzo"

Comincia la giornata con un incontro... speriamo non finisca con lo stesso incontro. 

Le favole di internet

UN ANIMA BELLA, scritti e commenti sono spunto di considerazioni per chi passa parte del giorno davanti a questo meraviglioso oggetto, di incredibile potenza e della sua magia.

Internet è magia pura, sublimazione dell’impossibile…
Internet ha il dono dell'ubiquità. Sei in Australia e contemporaneamente a Sabaudia.
Sei sposato con prole e nello stesso tempo innamorato (s)perso perché niente cospira più dell’immediatezza del mezzo per congiungere seppur lontanissimi sospiri d’amore.
Leggo nella blogsfera :
S’ incontrarono a metà giugno ad un corso di aggiornamento farmaceutico. Entrambi titolari di farmacia, scoprirono in seguito, con amici o comunque conoscenti comuni.
Il terzo giorno del corso lui, galantemente si offerse, e già pioveva anche l’anno scorso, di accompagnarla a casa. Il quarto giorno la invitò a cena e il quinto, ultimo giorno, lei se lo porto nel suo letto.
Presto fu metà luglio, erano innamoratissimi e soprattutto inseparabili.
Chiuse le rispettive farmacie cominciava la loro estate d’amore ma .. il ma è che lui con il cuore in mano la pose di fronte ad un dilemma.
Prima di conoscerla, anzi già a marzo, con un amico avevano progettato e prenotato il mese di agosto in Australia!!!. Che fare ora? Personalmente non si sentiva di lasciarlo solo e, anche, di perdere parecchi soldi che sarebbero stati il meno rispetto alla gioia di stare insieme a lei. già e l’amico?
Ebbene lei decise generosamente che NO! Lui sarebbe partito e si sarebbero scritti ogni giorno via e-mail.
Le lettere arrivarono giorno dopo giorno con dovizia di particolari e instantanee dai canguri ai pappagalli, gli aborigeni, le spiagge assolate gioia dei surfisti, i selfie di lui con i capelli al vento, lui abbronzato, lui che le mandava un bacio.
Che meraviglia l’Australia ma come bruciava la lontananza!
Lei a distanza di qualche giorno dall’agognato ricongiungimento uscì a cena con amici ed incontrano altri amici di amici. Soliti discorsi e a un certo punto lei disse che per partire qualche giorno aspettava che lui tornasse dall’Australia.
Lui chi? … lui lui? Ma non è possibile! È a Sabaudia con la moglie!
Fu il gelo ad agosto.
Lei tornò a casa ricevette per alcuni giorni le sue lettere d’amore con il countdown dei giorni che mancavano … meno uno … ci siamo! “Arrivo stasera tardi, i bagagli, una cosa e l’altra si fa tardi vengo direttamente io da te” e il resto furono parole d’amore e di desiderio.
Attaccato alla porta trovò un foglio 4 x 4
“Parto per l’Australia. Tu torna da dove sei venuto: a Sabaudia.”
Lei poi andò davvero in Australia l’anno successivo e si rese conto che era come se ci fosse già stata.
Lui la teneva per mano, non c’era ma era come se ci fosse.
Questa è una storia vera di quelle che possono accadere soltanto in estate e soltanto se si ha una forte dose di faccia di tolla come quella di lui e la straordinaria capacità di fare affiorare e raccogliere i sentimenti migliori di una oggettivamente brutta esperienza. Lei in questo fu maestra.”
Questa è una banale storia di un uomo che evade da una routine, che sogna e si identifica con la libertà. Ma è una storia reale, "di conoscenze fisiche, quindi patetica ed ordinaria". A sollevarla dal fango della realtà internet. A dare la magia di una emozione e di una conoscenza le mail….
Io adoro internet, posso sognare e prendere per buono cosa mi fa star bene,
dietro questo monitor c’è chi mi fa sentire giovane, bella, principessa e Signora,
la mia identità acquista leggerezza, e le parole che invio o quelle che ricevo,
vengono
limate,
costruite,
studiate
affinchè l’immagine che arriva possa farmi felice, essere la migliore.
E se non fossero vere, originali, doppioni per altri mille contatti?
Quando avremmo avuto nella vita reale la possibilità di mille contatti? ed è certo:
non ci sarà mai nessuno seduto ad un ristorante che potrà dirmi, ma guarda che ciò che leggi non è vero, perchè è lì, è il mio reale virtuale, mi piace, mi fa star bene, e non mi ha solo portato in Australia,(con questo elettrodomestico ci sono stata) ma anche nell'iperuranio.


26 lug 2018

Fabio Concato - Scrivimi

Se c’è un momento per osare, per fare la differenza,
per iniziare qualcosa che vale la pena fare, è adesso.
Non per una grande causa, ma per qualcosa che accende
il tuo cuore,
per qualcosa che è d’autentica ispirazione, per un tuo
sogno.
Lo devi a te stesso, per rendere speciale ogni tuo giorno
sulla terra.
Divertiti. Scava in profondità e riemergi. Respira la vita. Vivi
i tuoi sogni!
Cit.: Stephen Littleword – Piccole cose

8 lug 2018

Vivere mille vite

Foto Strga
Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.

26 giu 2018

Pensieri d'inizio estate

Oggi è nuovamente estate, il mare mi chiama, ho trovato una meravigliosa via di fuga per il mio spirito inquieto, una nuova casa sul mare.
Da li il caldo dello scirocco su me e la mia terra... una sospensione, l'attimo di bonaccia e poi... ripartire.
Non esistono confini netti quando c’è di mezzo il mare, ed il tempo sfugge.
Le isole, il tempo, il mare, lo scirocco.
Lo Scirocco è un vento pericoloso. Ci porta i miraggi del Deserto di Sabbia, la calura delle pietraie del Sahara, toglie i freni agli Ulissi e alle Streghe, annulla tutto tranne i corpi e i desideri.
Passa sopra di noi, ci ingloba, ci copre come un sudario caldo in cui si può solo vivere, vivere un momento caldo al riparo di ogni logica di ogni commento, di ogni occhio curioso, tutto questo è lo Scirocco.
Fino a quanto durerà ? vieni qui, se vuoi, fatti abbracciare, stringere avvolgere.
Il vento non potrà farti male, o trasportarti chissà dove, è l’inizio di una nuova frescura : lasciati andare….neppure lo Scirocco ha gli occhi, non si cura degli uomini, dei loro commenti, li lascia soli.
Le sue dita sfiorano, ci sfiorano.….
E’ lo Scirocco, si lo Scirocco quello che ha suoni, veli caldi, e pettina così bene, pochi lo sentono, vedono e lo fondono con il mare.

22 giu 2018

Refrain...

Ancora non ho capito bene se ho voglia di blog, oggi sto marcando il territorio e tutto mi sembra senza senso…
Foto strega, vecchi fogli dei primi studi di pianoforte, quando ancora non conoscevo il Refrain...
Ripenso ad allora :
Disperata: un click e sparito il mio Refrain… errore e rabbia!
Piaceva la casetta sull’acqua, a me e a Miriam, aveva attraversato una o due tempeste ma adesso era posteggiata ove il grande fiume scorre lento e costante, ed è a riva sotto l’ombra di un famoso castello. A pochi passi il ponte, il ponte allegro della canzoncina…
Qui, in questo grande bunker, nessuna poesia, nessuna comprensione, un forum serio e lontano, straniero e tecnico : gridava ed insisteva: nulla da fare, e stato cancellato definitivamente!
Miriam: ok perso? ed io smanetto!
Non mi ha saputo raccontare cosa ha fatto, vi erano termini tecnici, inglesi, poi una paginetta ricolma di strani segni, e lei cliccava cliccava cliccava caparbia più di questo oggetto potente e sconosciuto….. fin quando il mare diventò fiume sereno e la casa si adagiò alla riva, ricolma di tutte le 86 bozze sporche di alghe e piccoli animaletti di forma strana come virgole, chiocciole, puntine e puntini e tanti piccoli girini. Ma tutti leggibili e recuperabili.
Eccomi… e adesso sempre con in miei tempi… ricomincia la mia navigazione in solitario... chi sa, forse!

14 giu 2018

Credevo di possederlo...


Foto Strega dalla terrazza 2014
E a proposito di tempo...

Rudolf Diesel inventò il motore a 4 tempi.
Credo che i greci si siano inventati i quattro quarti e il tempo nella musica e poi Ringo Star, Stewart Copeland, Phil Collins, Tullio De Piscopo, Tony Esposito ecc. ci abbiano messo ritmo. Il sig. Melinda dà il tempo delle mele, mentre l’uomo Del Monte dice solo “Sì”. Per Chaplin i tempi erano moderni, mentre per Luca Mercalli i tempi sono maturi. Per Max Pezzali il secondo tempo è migliore del primo, per Collina ci sono anche i supplementari ed eventualmente i rigori.
Diamo tempo al tempo, anche quando non c’è più tempo o addirittura il tempo e scaduto e andava preferibilmente consumato a suo tempo. Il tempo non è né bello né brutto, dipende se vendi ombrelli o occhiali da sole. Il tempo aiuta sempre un temporeggiatore e stressa un frettoloso. Tempo è un giornale o un fazzoletto, ma qualsiasi cosa tu faccia lui passa, sta sempre a te cedergli il passo e non farti prendere la mano per vivere sempre anche i momenti più attesi con lo sguardo innocente del bambino, anche se da tempo ti consideri attempata.…
delle volte ho l’impressione di atteggiarmi troppo da Raffaele Morelli.
“La felicità è qui” assicura lui … è che con il casino che ho in questa stanza, non mi ricordo più dove l’ho appoggiata.

12 giu 2018

Né un prima né un dopo

Quando sono qui, a casa, anche se fra tante cose da fare in preparazione alla mia nuova avventura, non riesco a stare lontano dal pc, quindi  mi alterno un po' computer e un po' cestinare e svuatare cassetti, e stamani c'era chi infieriva nuovamente. Anche questo un andare ad intermittenza e pensare che ben dopo i fatti ripostati stamani e l'ennesimo delitto di un blog,  ricevevo una triste ma bellissima foto e tanti messaggi importanti. Cosa e come si risponde a questi atti? io così ..
Se ami, non tradire. Se non provi niente, non dare speranze

11 giu 2018

La neve, il mare.

Al'alba di una nuova avventura, ho scelto senza possibilità di alternative di eliminare zavorra, l'aria calda e leggera porterà in alto la mia mongolfiera colorata, allegra, e carica dell'essenziale, nulla serve oramai, se non il silenzio della neve e il canto del mare, e mentre cestino, elimino, pulisco capisco che bisogna conservare alcune cose, me lo devo, te lo devo. 

Caltagirone, data indefinita... Seduto ad un tavolino del caffè vicino alla sala espositiva in memoria di Don Luigi Sturzo in assoluta e voluta solitudine. 
La lettera è per te, per me e anche per chi non c’è più pensando che prima o poi non ci saremo più nemmeno noi. La lettera è intera, satura di quel flusso istintivo che ogni tanto mi travolge senza senso né misura.
Qui non è primavera, da questa parte dell’isola sotto il vulcano comincia adesso il periodo più freddo dell’anno. Alla fine di febbraio comincerà a riscaldare ma per ora l’Etna è imbiancata dagli 800 metri in su: poi la neve scenderà più in basso certamente. Mi chiedo oggi se riuscirò a vedere la prossima primavera, se avrò gli occhi giusti per vederla intendo e se uscirò dall’inverno di questa mia parte di vita.
La colpa è dei bilanci mandati in soffitta e non al macero. Distrutti, probabilmente avrebbero fatto meno male ma avrei avuto addosso quelli nuovi che si formano man mano. Non sono poi migliori.
Anelo ad un resto di esistenza silenzioso e minimale, che io riesca a rimettermi in sella è risibile; gli ultimi anni senza scosse, senza luci della ribalta, senza pretese normali di miglioramento…senza amore?
“Arriva tutto a chi sa aspettare” è un detto cretino: arriva tutto comunque, anche quello che non vuoi che arrivi. Così come passa tutto. O quasi. 
L’anno nuovo (si chiama in questo modo) gironzola da un po’ tra le mie cose, non ha nessun aspetto particolare e mi guarda di sfuggita. Mi dà sui nervi ma sto zitto, anzi scrivo e scrivo a te che forse hai una vera amica accanto, una di quelle che non ti chiede nulla ma sa dare. Tra gli umani è un gesto raro, lo sappiamo tutti, ce lo raccontiamo ad ogni piè sospinto, credo che in fondo ci piace così. E’ l’egoismo e l’indifferenza ben vestita la nostra cifra comune come umani. I cani sono diversi. Ma io non voglio cani né altri animali intorno da accudire, non sono capace di accudire nessuno preferisco di gran lunga godere il respiro della natura attraverso gli animali liberi dal nostro desiderio di compagnia.
Amo il canto degli uccellini, stamattina presto c’era un pettirosso che saltellava tra la ringhiera del balcone e un vaso di gerani, una pallina di piume e un suono piccolo e acuto. Mi sono fermato ad osservarlo per molti minuti, immobile perché volevo che lo spettacolo durasse il più a lungo possibile. Incantato ecco cos’ero, fermo e incantato a osservare l’armonia allo stato puro. Poi d’improvviso è volato via, non so perché, non ho ho avvertito nè visto nulla che potesse spaventarlo. Svanito in un secondo e tutto il palcoscenico è rimasto vuoto. E’ cominciata dopo la mia giornata senza che io potessi riprendere il filo buono dell’inizio. Faccio così da troppo tempo: lotto per sopravvivere alla nausea di una esistenza e di un contorno che non è quello che ho dentro, che non voglio. Pare esista solo quello purtroppo, il resto, o almeno una piccola porzione, è scomparso dalle bancarelle della mia vita. Ricordarne l’aspetto è stata finora una consolazione, temo possa divenire un’accidia mentale col passare dei mesi. Arriva tutto a chi sa aspettare. Cucina la tua vita adesso, in questo istante per me: usa gli ingredienti che vuoi. Donati che io ti guardo in silenzio. E mentre ti muovi e scegli ciò che metti nella pentola io percepisco certi tuoi segreti pensieri. Hai fatto molte cose nella vita e le loro tracce sono state stabilite e descritte da te o da altri: precise, indiscutibili? C’è un’altra vita dentro la nostra vita, quella che non raccontiamo a nessuno: sta lì apparentemente facile, per tutti e tutti passano oltre!
Il segreto delle nostre essenze si difende così, senza alcun orpello, l’attenzione ci attraversa, siamo trasparenti, disegni bianco su bianco, non ci vede nessuno. Ci guardano tutti, nessuno sa di noi. Quando ce ne andremo e il segno sarà mutato resterà solo la sorpresa in ritardo, la consapevolezza ormai inutile. 
Non ho scelto un bel nulla sai, ho provato a vivere anche contro i miei istinti.
 Non ci sono mai pienamente riuscito.
 La mia vita è mia, solo mia, così come l’ho avuta.
 Me l’hanno regalata i miei? Non conta.
 E’ mia ugualmente non la devo solo a loro, è il mio filo personale. Il mio sogno, la mia dittatura, ciò che amo o non amo. La mia personale idea di donna e di amore.
Abbiamo ancora un territorio molto vasto da attraversare, forse meno colorato e vario ma vasto e non me lo immaginavo. Parlare così facendo cadere le parole in questo silenzio di neve; sentirle frusciare tra noi pronte a farsi studiare, inquisire. Amare. Capita, non è comune ma capita, e’ un fiore delicato e gentile, come lo specchio di cui parli. faccio di tutto per non romperlo. Più faccio meno funziona.
Le scelte sono di due tipi amica mia: quelle costruite e perseguite con intensità. Volute per analisi o intuito. Restano, lasciano il loro marchio sulla pelle della vita. Poi ci sono le scelte “non scelte” quelle che scorrono subdole, te le trovi tra i piedi magari anni dopo, con tutte le conseguenze del caso. Guarda quanta nebbia abbiamo intorno, le facce spuntano davanti all’improvviso ma ci mancano i contorni, il prima e dopo, il panorama per intero. Questo è quello che ci uccide.
La famiglia…quale? Non certo quella da cui siamo nati, nell’altro secolo, in quell’altra Italia dai ruoli definiti. Quella scordatela. Ci sono le alternative, alcune disgustose, altre molto buone ma ci vuole amore, non quello abusato e scritto. No, ci vuole amore con intuito e pazienza. 
Amore oltre il sesso e con il sesso, tempo, pacatezza. Un sorriso e soprattutto niente soldi in mezzo ai discorsi!
 La cosiddetta necessità economica rovina qualsiasi rapporto, un sole acido che fa appassire il paesaggio. La mia vita dice questo, i miei ultimi 35 anni lo ribadiscono. Noi ci scriviamo e parliamo liberamente perchè non c’è il suono del soldino che rotola a accompagnarci.
Sono coperto dal silenzio. funziona come la neve? Quando, bambino, vivevo in Lombardia mi accorgevo subito al mattino appena sveglio se fuori era caduta la neve: c’era un silenzio speciale. Mi piaceva, mi sentivo coccolato tra le coperte e poi, fuori andando a scuola, giocavo a lasciare orme sulla coltre candida. Ma adesso la pianura è lontanissima e lo sei anche tu: ogni giorno che passa sempre più. Non so dirti come e perchè, c’è una spiegazione per ogni cosa? C’è una lettera per ogni momento? Oppure vi sono momenti senza parole? Mettiti in ascolto, siamo su ellissi distanti ma ci siamo conosciuti. Ho qui i documenti che lo provano, ci siamo conosciuti e ci siamo parlati perchè sentirsi distanti ugualmente? Ieri ho cercato di aprirlo questo silenzio con cose nuove da dire: non ce n’era neanche una! Ho riprovato con quelle vecchie, tutte inutili. Così sono rimasto nel silenzio di neve che mi circonda. Mi sono detto – capirà l’inverno, lo ha provato. Ma se questa terribile stagione dovesse macerare il sogno di comunicazione? Se arrivassero cose nuove me lo scriveresti? Ed io le scriverei? Oggi temo di non essere più in grado di comunicare niente. Dovrei dirti di tutte le cose che non vanno? Assediare la tua mente con facsimili delle storture uguali a certe tue che solo intuisco? Meglio sarebbe raccogliere gli ossi di seppia del passato, delle estati a mare, delle ragazze con la pelle abbronzata e del desiderio di fare l’amore per l’amore…tanto domani sarebbe stata una bellissima giornata. Mi attraversa ogni tanto il ricordo di quel tempo, una stilettata, un’apnea da lasciarti senza fiato. Aiuto! Grido. Aiuto, affogo in tutta questa vita! Lasciatemi marcire nel mio vecchio e accidioso autunno. Non voglio morire, non voglio finire in nessun modo. Datemi un’altra dimensione, un altro mezzo, un altro ballo, un’altra finestra da cui guardarti perchè, lo sai, non posso fare altro. E se altro ci fosse non è detto che sarebbe meglio di queste righe battute sulla tastiera di un Pc. Fuori stasera è grigio e ormai è calata la sera: accendi una candela anche per me.
Come si vince la tenerezza? E’ utile vincerla? Ci annego dentro dopo esservi scivolato, dovunque mi giri vedo il tuo volto e sento la tua voce. Ma so che questa parentesi si è chiusa: ci rifletto sopra da settimane e non ne trovo le ragioni, resta sempre la sensazione ineludibile che questa trasmissione sia finita. Ciò che si portava dentro resta perchè è sincero, vero. Importante. Non è un contentino è un pezzo di vita che se ne va. Non potrebbe essere diversamente per me, non ti avrei scritto, non mi sarei scritto! Ho un album dove tengo la mia vita: ci sono pochi sorrisi, uno ti appartiene ed è coperto da un foglio di velina chiara che ne sfuma i contorni ma lo protegge per sempre. Sai, mi chiedo, terminato io, a che servirà e a chi servirà il mio album, la trasmissione delle emozioni con la scrittura quanto regala della verità intima? Guardo la tua vita, due convogli ferroviari che corrono affiancati per un lungo tratto. osservo i visi, la tavola, il cibo, la tovaglia. Le luci. Guardo ma non ci sono, sento ma sto in silenzio; tu vivi io celo la mia inesistenza. Non sono pubblico ma potrei dirti molte cose, molti momenti , Gina,di questi tuoi settanta anni.
Poi ti volti e mi guardi, il resto non c’è più…sei capace di arrivare dritta al cuore, l’ho sempre saputo sono gli altri che non lo sanno. Mi agganci con i tuoi occhi e sorridi solo per questo sconosciuto – "continua scrivere per te stesso , non smettere, ti chiedo soltanto questo, smettila di fare danni" – Ed io non so più che dire. Annego in un mare di lacrime, le uso come inchiostro simpatico: ci sono, non ci sarò, leggerai ugualmente. Siamo due ellissi. Siamo stati bellissimi, non riesco a scrivere addio.

Intelligenti pauca

Mordecai Richler



I luoghi proibiti dove si daranno convegno i peccatori (sbottonandosi la patta o calandosi le mutande per fare due chiacchiere come si deve) non saranno più i bordelli, o casini che dir si voglia, ma le biblioteche, sotto costante minaccia di chiusura a opera della Buoncostume letteraria. E la nuova malattia sociale sarà l'intelligenza.


Questo autore lo ho conosciuto per la lettura del suo libro La versione di Barney, romanzo realtà che è stato molto amato o molto chiacchierato. Per me è stata una rivelazione, la Parigi colta di alcuni decenni del  primo '900 e la vita dissipata e profondamente scorretta di personaggi ed artisti fuori misura. un mondo yiddish che non conoscevo.
Fu l'inizio di letture di formazione per la letteratura umoristica ebraica. 
Fra gli altri libri comprai di Morley Torgov E Dio disse scordati il pianoforte, autore amatissimo in America per le sue argute descrizioni delle famiglie ebraiche e delle loro ossessioni, dall'umorismo surreale che ricorda Mordecai Richler nella VERSIONE DI BARNEY.

31 mag 2018

Una nuova avventura

Il destino si ripete e fa eco a se stesso. Vi sembrerà strano ma debbo lasciare casa nuovamente, qui gli eredi vendono ed io con entusiasmo per i cambiamenti sono già da mesi in cerca di vista mare ed Etna.
Mezza Catania è in vendita,  non cerco la luna ma solo una terrazza così ma

non trovo nulla. Questa è in affitto e purtroppo non si vende.Ero a Catania per concludere, contenta, da un lato il porto e la visione del mare fino ad Auguta e dall'altro l'Etna che sembra si possa toccare. 
Il mio sponsor ha messo il veto. Basta affitti ora si compra. Sono rientrata ubbidiente ed in attesa che lui trovi quello che io desidero posso sognare un nuovo stile, una nuova vita.
Ci sono così tanti discorsi su come vivere lo stile di vita bohemien di quei tempi. Parole come "boho", "bohémien", "boho chic" appaiono qua e là, le riviste sono piene di vestiti,  le celebrità sono piene di ispirazione, dai set cinematografici alle stampe floreali in stile festival. E tutti ne vanno pazzi. Ma cosa significa veramente essere bohémien?
Lo stile bohémien è stato progettato per le persone che amano la libertà, il flusso libero e uniscono la natura e l'avventura all'interior design. In breve, lo stile bohemien è per chi pensa fuori dagli schemi, spensierato, rilassato e inusuale. Ispirato dai vagabondi dell'Europa centrale chiamati Gypsy, Bohemian descrive persone che non erano d'accordo con le opinioni sociali e politiche del 1800. Sento di essere vicina a queste idee riguardo all'attuale situazione, e ho la fortuna di essere libera da lavoro e obblighi sociali, sola ed "anziana" non debbo inchinarmi a nessuno.E inoltre costato che da sempre le tendenze moda , design arredamenti  le ho anticipate e messe in atto salvo poi vederne la diffusione nei vari settori e nello streetstyle subito dopo. 
Il costo del mio stato di libertà è stato alto, su tutti i fronti, ma di questa disgrazia ne ho fatto una risorsa.
Cerco di combinare l'essenza della liberazione della vita spirituale con la filosofia, e adesso il mio impatto con il mondo significa saltare in una vita a colori, verde e di luce. Ho deciso che non tornerò a Catania in cerca dell'attico con terrazza panoramica, ci penserà il mio sponsor, io intanto progetto il mio sogno da realizzare.
Non mi sono mai preoccupata di ciò che pensano gli altri, peccando di presunzione e senza acredine ma con una sorta di snobbismo, buono e comprensivo, alle opinioni ed ai giudizi ho sempre risposto con un "poverini non possiedono le coordinate per capire" L'auto-espressione di solito va al di sopra della ricchezza e della reputazione, e la passione è tutto, anche se non porta alcun guadagno. 
Sarà così  l'angolo lettura ?
troverò queste tende? intanto è in programma una visita in Marocco e a settembre si va a Tunisi.

Possibile mantenere lo spitito bohémien nel mondo moderno che cerca continuamente di cambiarci? Sì. Boho non è solo moda. Bohemian è visione, vita, un modo di vivere. Quando apprezzi la tua libertà, lo stile e la creatività, quando vivi secondo le tue condizioni, mostri al mondo che è possibile rimanere invariato e fedele a te stesso.Possono chiamarti come vogliono, un boho, un hippie, uno zingaro, incosciente, infantile, non cresciuto ma tutto ciò che conta è che vivi secondo le tue convinzioni e persegui la tua felicità
Questo living è esagerato, ma l'idea  e questa.

Poi ci sarà la terrazza e li non porrò limiti all'esagerazione, troveranno posto i miei mobili di alga intrecciata , con i cuscini ricamati ricavati da un magnifico grembiulone antico trovato in un mercato di antiquariato in Piemonte, e poi lanterne, piante pensili, antichi bracieri, e... e...e ...

16 mag 2018

SUBLIMARE LA CONTRADDIZIONE



Una signora che conosco va in giro con vistose scollature, occhiali a specchio alla Steve MacQueen, capelli bianchi raccolti e anfibi inglesi con la punta di metallo.
Potrebbe sembrare post punk se non fosse oltre i sessanta,  si potrebbe sospettare che cerchi un amante se non ne avesse già due, potrebbe apparire straniera se non fosse del basso Lazio, malvestita se non fosse naturalmente elegante, un killer evaso da un video gioco invece che una stimata professionista.
Lo scopo del suo vestire è semplicemente lanciare messaggi contraddittori e portare scompiglio negli occhi di chi guarda per rivitalizzare il mondo e se stessa.
D’altronde la realtà come noi la percepiamo è un’illusione , avvertono i buddisti da secoli ed i fisici solo da qualche anno.
Quindi comportandosi senza alcuna logica coerente si è al passo con le moderne scoperte dell’anima, della scienza e della tecnica.
Quel che si vede è nei nostri occhi, e tra l’altro non sempre lo si osserva con attenzione.
Per esempio una donna avveduta trae ispirazione dalle meraviglie, e ne fa un uso salvifico nelle situazioni noiose, imbarazzanti e nei momenti in cui c’è bisogno di un vento “rivoluzionario”.
Mi vengono in mente una serie di esempi, giustificazioni morali, culturali e filosofiche o assolute scemenze per non essere troppo coerenti.
Ispirarsi ai messaggi subliminali, cioè informazioni e immagini che si assimilano inconsciamente, scritte, suoni,  che restano nella memoria di chi osserva senza che ne sia consapevole.( penso ai messaggi subliminale della Coca cola negli USA degli anni ‘50 o a quelli del supermercati già dagli anni ’70).
Cercare di non cadere nella trappola filosofica, difendersi dall’accusa di dire una cosa per poi farne un’altra, predicare bene e razzolare male, facendo proprio il concetto di Parmenide che la contraddizione non appartiene all’essere ma solo alle apparenze.
In caso di un bisogno ulteriore di difesa da attacchi ed accuse si può usare Platone e confondere le idee. “la conoscenza nasce dalla meraviglia nei confronti della realtà e consiste nel chiedersi il perché delle cose” e non bisogna cedere di un sol passo nel concetto di non contraddizione chiamando a difesa Aristotele “E’ impossibile che la stessa cosa sia ed insieme non sia”.
Tale principio va confutato senza rispetto per Aristotele e di conseguenza : ogni affermazione può essere insieme vera e falsa, e non esiste alcuna possibilità di distinguere il vero dal falso.
E questo fa pensare alla mia incoerenza  per essere una Stregabugiarda profondamente sincera.
Chi sostiene che un discorso, l’abbigliamento, il comportamento o l’amore contengono contraddizioni, crede di aver messo a tacere il soggetto e  non si aspetta io risponda olimpica : " E’ vero, c’è una contraddizione, questo significa che il mio pensiero è molto più ampio del tuo. Prendine atto e rinuncia alle tue chiusure mentali”
Sento il bisogno di spiegare agli increduli e agli scandalizzati, che non si è incomprensibili ma vacue, perché tutto e vacuo e non esiste altro oltre la vacuità. Per una maggiore comprensione di questo concetto si può ricorrere ad un esempio del Dalai Lama  (quanto bene mi ha fatto un mese a Pomaia presso il Lama Tzong Kapi ) Una corda attorcigliata su se stessa al buio potrebbe sembrare un serpente. Per noi quelle corda è davvero una serpe, anche se resta il fatto che la serpe esiste solo per noi. La temiamo perché abbiamo paura dei serpenti. Tuttavia indagando meglio scopriremo che è solo una corda. Si deve sempre discernere fra ciò che sembra e ciò che è, eppure a ben vedere non c’è niente in quell’oggetto che noi chiamiamo corda che possa far supporre che quello che noi vediamo è una corda e nient’altro.
Per lasciare una speranza a chi cerca di avere a che fare con il mio essere caleidoscopico, mi piace citare Poe, quella parte della letteratura americana affascinante e misteriosa:
“ l’ingegno umano non riuscirà mai a concepire un cifrario in cui l’ingegno stesso non possa scoprirne la chiave”.



12 mag 2018

Gipsy Style

Sono rientrata ieri, e oggi mi ritrovo a ticchettare su questi tasti con un pensiero:
Vivere nella ricerca costante
del "modo giusto"
di stare al mondo.

31 mar 2018

Pasqua





Sono iscritta da anni, ma vengo a trovarmi a intermittenza e ho sempre intenzione di scrivere mille cose..., come in un diario privato e segreto, ogni tanto dedico un po di tempo e le bozze aumentano e sono sommersa dalle mie curiosità..
Poi l'amore per i ricami e la Francia, mi hanno fatto scoprire blog fantastici, e così da qualche mese a questa parte, mi vengo a trovare e Vi vengo a trovare, e vi ho scoperte in tante, tutte eroine quotidiane di un universo donna forte, tenero, fragile ma non debole, artistico e sensibile, insomma... mi avete dato la conferma che siamo noi a muovere in mondo... nei nostri cuori non alberga violenza, potere, prevaricazione, guerra... ma ricerca di pace, unione, amore materno e filiale, rispetto per le tradizioni, comprensione del diverso.... Pensate... in questo momento di augurio di Pace e Resurrezione l'uomo...alimenta 172 focolai di guerra nel mondo.
Una buona Pasqua a tutti

29 mar 2018

LORO ? Gli omologati !

Sono arrivati nei giorni scorsi questi fiori, un buon giorno e l'invio di una bozza da leggere e magari pubblicare, se lo desideravo, su questo mio blog.. Ieri un nuovo post, lungo, pieno di considerazioni, spiegazioni, traboccante di vita, sogni desideri, ripasso di visioni proprie addolcite da lontananze e nostalgie.
Da quel post di omologazione estrapolo questa frase "Avevo chiesto ad alcuni blogger di prendere il testimone: ho in archivio una marea di testi, datati certo, ma li ritengo più che dignitosi."
Lo scritto è permeato di quell'amore per la scrittura e dall'ossessione di lasciare un segno. , Non è vero che tutti hanno rifiutato di prendere il testimone, io per esempio ho sempre detto che mi sarei sobbarcata a quell'immane lavoro, con dedizione e con il piacere di sistemare e catalogare e commentare per tempi e temi scritti che trovavo belli e sintatticamente perfetti. Si parlava, si programmava e con il nascere di un nuovo giorno una inspiegabile frattura.
Più volte il blogger tornava con un certo imbarazzo,  ma il pentimento arrivava subito dopo accompagnato da episodi eclatanti che forse avrete letto e che non hanno alcuna spiegazione plausibile se non quella, che il desiderio veniva smorzato dalla consapevolezza che io non fossi all'altezza, oppure preso da altri contatti, chimere.
Omologazione allora era altra cosa.
Sono lontana dal mio ordinateur altrimenti avrei pubblicato Canti Barocchi, così come il blogger in oggetto mi aveva pregato di fare, prima dell'ennesimo pentimento e  poi prendere la decisione di postarlo da lui il 4 Aprile.
Inoltre, confesso che mi sono stancata, la conoscenza delle sue azioni, le reazioni, i comportamenti da querela delle sue "amiche" e suoi, i commenti e i link postati al ludibrio della blogsfera, hanno tarpato il piacere della lettura, adesso leggo e quello che credevo sincero mi sembra tutto un teatrino, messo in piedi per gioco, e ripenso spesso alle frasi di antiche diatribe e plagi, e do una spiegazione a questo pubblicare e ripubblicare, è un modo affinchè i motori di ricerca ne diano una sola paternità e provenienza ?.
Quello che leggo nei blog, è il contrario di quello che leggo fra le mie carte, e anche le scambievoli "stime" reciproche appaino ridicole alla luce di quello che vi è nella pancia del mio computer. Che magnifica esperienza sarebbe stata quella di comportamenti lineari e credibili, quella di scelte consapevoli e basate sulla dignità di accettarle ed esternarle. La cosa terribile di tutto ciò è ipocrisia, con l'aggravante del vittimismo e della cattiveria di imputare agli altri gelosie, invidie e frustrazioni.
Non sono arrabbiata, non lo sono più, purtroppo mi sembrate patetici ad affannarvi fra blog, commenti, litigi e il tuo stupido divide et impera.
Voglio un mare di bene comunque a quei pixel che mi hanno fatto vedere ricciole, pelli brillare sotto il sole, cavalcate storiche, e zompettate fra antiche pietre.
Ora, di nuovo bloccata, senza che ne sappia la ragione, guardo i fiori arrivati via wharsapp e non posso neanche ringraziare.
Sarà arrivata la vera liberazione?

26 mar 2018

Ogni cosa al suo posto

Sono rientrata oggi... ho con me il passato e ogni cosa al suo posto compreso i sogni che nati li dove sono stata in piena solitudine ancora sostengono l'inutilità della mia odierna esistenza
Ogni cosa al suo posto, sospesa, perfetta nel suo significato più intimo, senza alcuna necessità di collocazione temporale. Probabilmente era questa l’eternità, quella parte di metafisico che ognuno di noi possiede e che spesso chiamiamo anima; il desiderio struggente che divora la nostra vita come un’amante irraggiungibile.

In scena di scena

Metti che sei dietro il monitor, non ti vedo ma sento la tua presenza, ed è per te che scrivo.
Sei giovane o vecchio, sei bionda o bruna, stai rubando minuti al tuo lavoro o possiedi il tuo tempo e non conosci la noia?
Chi tu sia non importa, la cosa certa è che posso creare la tua immagine come più mi aggrada e se sento di confidarmi allora sei amico, sei amore, sei collega o compagno di scuola, sei colto, generoso, ironico, sei come piace a me, ti immagino bello e seducente perché senza la bellezza non riesco a vivere e non saprei neanche parlarti e condividere che è un mio desiderio avulso da te.
Se non commenti, e ti vedo passare, la mia idea non è macchiata da nulla e tu sei in simbiosi con il mio dire, ma se mi scrivi, la cosa più importante è la libertà.
Sono programmata a batterie solari, e in giorni come questo, rientrata e con il sole ancora nel cuore, mi torna la voglia di condividere ma non immergo i miei pensieri in acque chete, in esse si potrebbe smuovere il fango dalla sua naturale dimora.
Mi sento libera, lontana da strategie che non mi permettevano di sfioccare le nuvole ho camminato molto, fra pietre e cieli azzurri sono arrivata fino al mare e la risacca leggera e spumeggiante mi invitava e raccogliere i vetri pieni di sillabe che l'idea aveva abbandonato in mare.
E allora scavo fra gli infiniti numeri della sabbia e trovo uno scritto sulla felicità, quella trascurabile delle piccole cose di tutti i giorni che è fonte di energia e divertimento, compagna ed amica della trascurabile infelicità giornaliera, anch'essa fonte di energia, e se quest'ultima non causa danni, felicità ed infelicità nel vivere quotidiano, sono sorelle e si somigliano


Voleremo altrove
l'altrove di cui chiedevi
informazioni
e faremo altro cioè nulla
se non amarci
in un attimo senza bisogno
di specifiche e codici.
Ho trascorso una vita
ad aspettare l'altro
nell'illusione che qualche refolo
di vento portasse i miei fogli
davanti ai tuoi occhi.