Quando si sta in stand-by scopri quanto è bello vivere con lentezza, leggere, e dedicarsi ai propri hobbies. Percepisci che tutto è vacuo e ti accorgi che le cose veramente importanti sono pochissime e la principale, la più curativa è l'amore.
Sono stata assidua davanti alla Tv,mentre sferruzzavo quanto postato qui , ho visto e ascoltato mentre pensavo sia dignitoso non commentare, e prendere le distanze da tutti, ma continuo il post precedente a proposito di tipi che la nostra società non può più generare.
Oggi mi piace ricordare un vecchio amico di un mio zio, Salvatore Sanmartino,di Canicattì, avvocato ed uomo di cultura che di se stesso diceva, degradato a senatore del regno.
Era un signore di pura razza umorista che fondò una ridanciana e burlesca " SECOLARE ACCADEMIA DEL PARNASO" egli ne era il presidente e gli diede una ironica e ridevole vita per circa un trentennio, definita allora "la più geniale satira della politica e del costume".
Dello spirito caustico di questo senatore il suo amico, mio zio, anch'egli senatore, non meno simpatico colto e giramondo, del quale spero aver la voglia in futuro di riportare qualche spassoso aneddoto, ricordava le sue battute ben condite e una mi viene adesso in mente "guardati dal conoscere te stesso, non ci guadegneresti altro che vergogna".
Ma torniamo all'Accademia dove con solenne cerimonia venivano ammessi uomini di ogni levatura e condizione sociale, distinti in arcadi Maggiori: quelli di umile nascita e modesti mestieri, (cocchieri, fattorini, muratori, barbieri falegnami, becchini etc etc ) mentre appartenevano agli arcadi Minori il fior fiore dei giornalisti, docenti universitari, intellettuali, e fra questi vi era Pirandello, Romagnoli, Thilger, Gentile, Trilussa, Marinetti ed altri, tutti esilarati dal ricevere una così solenne investitura.
Un giorno Sanmartino penso di fare l'eccezionale e stupefacente investitura di un'asina (forse scopiazzando l'imperatore Caligola che aveva proclamato senatore il suo cavallo) ed essendo in pieno ventennio fascista addobbò l'asina con un ampio mantello di orbace.
Quando gli organizzatori della cerimonia cercarono di spingere l'asina nel salone delle riunioni, pieno del pubblico e degli associati delle grandi occasioni, non ci fu verso di farla entrare, oppose tanta resistenza dimostrando un raro carattere adamantino, e non mollò, in un periodo molto accomodante, la sua determinazione neanche quando fu presa per la coda.
Così Sanmartino, ebbe modo di pronunciare un'altra sua storica frase che fece testo negli annali dell'accademia.
"Siamo felici di constatare cari signori, che questa è la prima volta che un asino si rifiuta di entrare in una accademia".
Questa famosa accademia non conferiva doni in denaro ma solo in natura recapitati personalmente dal suo presidente che si era autonominato anche "Viaggiatore-piazzista in carica perpetua".
E fu consegnando un biglietto da visita con questa dicitura che si presento a Roma in casa del Trilussa, con un cappone o tacchino, (non so di preciso) un cestone di colorita frutta di Sicilia ed un bottiglione di vino nero, dal fuoco segreto di 16 o 18 gradi, forse scuretto e raggiante di Vittoria, color d'ambra fusa e trasparente come grechetto di Noto, dorato o dal gusto di fiore dell'Etna, o arrubinato Corvo di blasonata fama?
Vini che non dispiacevano al per nulla astemio Trilussa, di cui faceva brillare la bontà nelle riunioni di poeti ed amici... le etichette di allora spiegavano: profumato, intenso, fruttato,nobile, morbido, etereo, aristocratico, vellutato, armonico, abboccato.
Francesco Lanza diceva che essi "hanno tutti la stessa festosa cordialità della terra che li ha amorosamente filtrati attraverso i tralci".
Oggi mi piace ricordare un vecchio amico di un mio zio, Salvatore Sanmartino,di Canicattì, avvocato ed uomo di cultura che di se stesso diceva, degradato a senatore del regno.
Era un signore di pura razza umorista che fondò una ridanciana e burlesca " SECOLARE ACCADEMIA DEL PARNASO" egli ne era il presidente e gli diede una ironica e ridevole vita per circa un trentennio, definita allora "la più geniale satira della politica e del costume".
Dello spirito caustico di questo senatore il suo amico, mio zio, anch'egli senatore, non meno simpatico colto e giramondo, del quale spero aver la voglia in futuro di riportare qualche spassoso aneddoto, ricordava le sue battute ben condite e una mi viene adesso in mente "guardati dal conoscere te stesso, non ci guadegneresti altro che vergogna".
Ma torniamo all'Accademia dove con solenne cerimonia venivano ammessi uomini di ogni levatura e condizione sociale, distinti in arcadi Maggiori: quelli di umile nascita e modesti mestieri, (cocchieri, fattorini, muratori, barbieri falegnami, becchini etc etc ) mentre appartenevano agli arcadi Minori il fior fiore dei giornalisti, docenti universitari, intellettuali, e fra questi vi era Pirandello, Romagnoli, Thilger, Gentile, Trilussa, Marinetti ed altri, tutti esilarati dal ricevere una così solenne investitura.
Un giorno Sanmartino penso di fare l'eccezionale e stupefacente investitura di un'asina (forse scopiazzando l'imperatore Caligola che aveva proclamato senatore il suo cavallo) ed essendo in pieno ventennio fascista addobbò l'asina con un ampio mantello di orbace.
Quando gli organizzatori della cerimonia cercarono di spingere l'asina nel salone delle riunioni, pieno del pubblico e degli associati delle grandi occasioni, non ci fu verso di farla entrare, oppose tanta resistenza dimostrando un raro carattere adamantino, e non mollò, in un periodo molto accomodante, la sua determinazione neanche quando fu presa per la coda.
Così Sanmartino, ebbe modo di pronunciare un'altra sua storica frase che fece testo negli annali dell'accademia.
"Siamo felici di constatare cari signori, che questa è la prima volta che un asino si rifiuta di entrare in una accademia".
Questa famosa accademia non conferiva doni in denaro ma solo in natura recapitati personalmente dal suo presidente che si era autonominato anche "Viaggiatore-piazzista in carica perpetua".
E fu consegnando un biglietto da visita con questa dicitura che si presento a Roma in casa del Trilussa, con un cappone o tacchino, (non so di preciso) un cestone di colorita frutta di Sicilia ed un bottiglione di vino nero, dal fuoco segreto di 16 o 18 gradi, forse scuretto e raggiante di Vittoria, color d'ambra fusa e trasparente come grechetto di Noto, dorato o dal gusto di fiore dell'Etna, o arrubinato Corvo di blasonata fama?
Vini che non dispiacevano al per nulla astemio Trilussa, di cui faceva brillare la bontà nelle riunioni di poeti ed amici... le etichette di allora spiegavano: profumato, intenso, fruttato,nobile, morbido, etereo, aristocratico, vellutato, armonico, abboccato.
Francesco Lanza diceva che essi "hanno tutti la stessa festosa cordialità della terra che li ha amorosamente filtrati attraverso i tralci".
Che bel post. Sembra di annusare l'odore di Sicilia e quello di uomini di un certo stampo che non esistono più. Quelli dotati di cultura ed ironia in egual misura, prerogativa di un certo bel sud. Sento nelle orecchie la dolce cadenza del mare, l'odore del sale ed il sapore di alcune uve e il sole di alcuni vitigni.
RispondiEliminaGrazie.
Raffaella
Raffaella grazie a te, della tua presenza e della tua bontà nei miei confronti, io scrivo dei ricordi che ho, e col passare del tempo ne affiorano tanti, spero non siano falsati dal tempo e dai sentimenti...
EliminaUn sorriso
Cara Gingi è come leggero un libro e immaginare luoghi,persone ed eventi!Io sono stata in Sicilia nel lontano mio viaggio di nozze!Ho le origine siciliane da parte di mio padre.Lo stesso mio padre venne via dalla Sicilia all'età di otto anni perchè suo padre come direttore di ufficio postale veniva trasferito da una parte all'altra.i miei lineamenti sono parecchio siculi e ti dirò che sento le mie origini!Baci e ti auguro tanta serenità!Baci,Rosetta
RispondiEliminaVedi che scava e scava un collegamento con la mia Sicilia vi è da tutte le parti hahahah
EliminaGrazie per l'augurio, ora che arrivano le feste, abituata ad una famiglia enorme, mi intristisco... ma la serenità spero di non farmela mancare.
Un bacione
Cara Gingi veramente un post che fa sognare la bella Sicilia.
RispondiEliminaI tuoi bei racconti incantano, io pensando che la Sicilia la ho visitata tre volte, chiudendo gli occhi mi rivedo in spiaggia a prendere il sole. Buona giornata, qui a incominciato a nevicare.
Tomaso
Oggi per vedere il sole dovrei chiudere gli occhi pure io, abbiamo un maestrale che sta facendo volare tutto, pioggia battente e una cappa di grigio tranne il bianco dei cavalloni che si infrangono sulla battigia.
EliminaAnche da mia figlia stamani nevicava... la neve silenziosa e natalizia crea una bella atmosfera....
Ma dimmi, dove non sei stato? ;-))
Un sorriso
Ciao cara,
RispondiEliminail tuo discorrere e scrivere è di gran lunga che un bel romanzo di lettura.
COMPLIMENTI come sempre, convengo con Raffaella...se ne sente il profumo.
Bacione. NI
Nivesssssss come è bello leggere i tuoi commenti, per adesso ti ho seguito in FB, hai fatto cose speciali e bellissime...e l'idea del NIBook è fantastica... come mi dispiace abitare così lontano....
EliminaSi Gingi,è davvero estremamente piacevole la lettura di questo tuo racconto. Ti prego, continua quando potrai e vorrai!
RispondiEliminaUn abbraccio Susanna
Si Susanna, ho ancora tantissimo da raccontare, escludendo le mille sollecitazioni che giornalmente capto da tutte le parti..., ne avrei per tre vite... e con la mia lentezza, anche sei vite.
EliminaUn abbraccio forte forte
Gingi
Affascinante e coinvolgente pagina di storia e di cultura, con il taglio e con la scelta degli argomenti che più mi si attagliano per la lettura!
RispondiEliminaMi fa molto piacere che ricordi e vecchie letture ti siano gradite
EliminaGingi
La Sicilia è sempre da scoprire,e non è mai 'Una Sicilia',ma tante,diverse,mutevoli una per ogni provincia o paese,una per come ogni personaggio l'ha immaginata e plasmata.O forse così è stata,e così la riscopro attraverso i tuoi scritti. Tratti di storia che rivivono freschi nei tuoi ricordi:grazie per volerli condividere con noi .
RispondiEliminaUn abbraccio.
La Sicilia così come i Siciliani fanno parte di un enorme poliedro, con infinite facce confinanti le une alle altre ma tutte definite da grande identità, artistica, culturale, storica, paesaggistica, ed anche antropologica... io mi sento un piccolo esponente di questo mondo che affonda le sue radici nella nascita delle nostre culture. Chicchina hai letto il mio post Questi Siciliani?
EliminaTi auguro una felice giornata
Gustare la vita con lentezza che sogno e gustarci questo tuo solare racconto degno della tua Sicilia. E' un piacere leggerti...vorrei ti iscrivessi al mio blog , per averti sempre con me(nei limiti del possibile s'intende!!!)http://rockmusicspace.blogspot.it/
RispondiEliminaGrazie e buona giornata!
La musica...ma certo, subito e con piacere, leggere del linguaggio universale e senza tempo è sempre un piacere.
EliminaBuona giornata
gingi
Buongiorno Gingi.
RispondiEliminaHo provato a scriverti ma non parte la mail, comunque questa mattina ho spedito...per il momento ti ringrazio e ti auguro una buona serata, *Maristella*.
ok, non vedo l'ora di posizionare i barattoli provenzali nella mia cucina provenzale e mediterranea hahah
RispondiEliminain abbraccione
Che personaggio, Gingi!
RispondiEliminaL'episodio dell'asina è assolutamente fantastico e mi è piaciuto in modo particolare il finale del post, sei stata davvero brava a narrare i profumi della tua terra e dei vini che non dispiacevano a Trilussa.
Brava amica mia, bacioni grandi!
Cara miss, amo la mia terra e allora la narro, non bene come tu fai con la tua Zena, per la quale sai mescolare episodi di vita vissuta con una grande cultura storica,
Eliminati abbraccio forte forte
Altri tempi, altre grandi ironie che sembra si siano perduti in questa affannata vita di ogni giorno che ci ritroviamo a vivere.
RispondiEliminaIo sto imparando a vivere lentamente, cara Ambra, ma anche se ho tempo è sempre più difficle scoprire persone speciali nella vita reale, mentre credo di intravederne molte al pc.
EliminaUn sorriso
Coinvolgente il tuo narrare, si sente il profumo del vino e si vede
RispondiEliminail suo colore.
Mi fà piacere quando pubblichi sprazzi di vite vissute.
Buon fine settimana.
Ciao
Loretta
grazie Loretta buon fine settimana anche a te
RispondiEliminaUn abbraccio
I tuoi racconti sono misteriosi ma sempre affascinanti.
RispondiElimina"Siamo felici di constatare cari signori, che questa è la prima volta che un asino si rifiuta di entrare in una accademia".
Questa espressione è una perla.
Ciao Gingi.
Gus perché misteriosi? Vedi che i miei racconti appartengono alla mia vita, ai miei ricordi, e se tanto lontani ai racconti dei vecchi di casa.
EliminaSono frasi e aneddoti che solo soggetti simpatici geniali ed estrosi, potevano formulare. Appartengono a uomini vissuti in mondi estinti.
Se ne avverte U Ciauru, è vero. Mio padre avrebbe letto compiaciuto senza mostrare alcuna emozione esteriore. Mia madre avrebbe riso di cuore e mi avrebbe detto - vedi di non essere da meno di quell'asina-
RispondiEliminaHai avuto due genitori meravigliosi, e so per certo che tua madre coltivava il sale della vita con la giusta ironia.
EliminaAvrei voluto conoscerla.
Cara Gingi, ai fatto bene a ripubblicare questo post, ora che in Sicilia stanno votando.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
In questo momento in Sicilia vi è una grande confusione, e forse l'unica cosa che capiscono è il rifiuto dell'asino...
Elimina;-)) Un sorriso a te
Gingi